Il Regolamento per l’Amministrazione condivisa dei beni comuni è un atto normativo, che mette al centro la disciplina delle forme di collaborazione tra i cittadini e l’amministrazione, finalizzate alla cura, alla rigenerazione e alla gestione condivisa dei beni comuni, che trovano realizzazione, più concretamente, attraverso la stipula dei Patti di collaborazione. (Fonte Labsus.org)

Il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni e i patti di collaborazione

Sono sempre di più i Comuni che, in Sicilia Occidentale hanno approvato il regolamento per l’amministrazione condivisa

Un risultato importante anche per il CeSVoP, che, nella sua azione quotidiana a supporto delle reti territoriali, si fa promotore di questa incredibile opportunità di sviluppo del territorio.

I Comuni che in SIcilia occidentale hanno approvato il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei Beni Comuni grazie al lavoro di mediazione del CeSVoP


L’approvazione del Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni permette alle comunità locali, di stringere dei Patti di collaborazione per valorizzare, promuovere, tutelare insieme spazi abbandonati, beni immobili non utilizzati, luoghi in stato di degrado secondo un principio orizzontale di co-responsabilità. Un nuovo modo di essere cittadini che si sta diffondendo in tutta Italia

Ma quali sono i passaggi da fare una volta approvato il Regolamento nel proprio Comune?

Il CeSVoP si impegna tutti i giorni a supportare tutte le organizzazioni di volontariato e gli enti di terzo settore della Sicilia Occidentale a promuovere nei loro territori questo modello culturale, che di fatto rappresenta una evoluzione concreta del volontariato, un volontariato che va oltre le singole sigle e che coopera per il bene comune facendosi motore di cambiamento.

Fatto con Padlet

Oggi sono più di 170 le iniziative supportate dal CeSVoP, promosse da tante reti locali che, con seminari, assemblee pubbliche o eventi dimostrativi, si impegnano a coinvolgere tutti i soggetti del loro territorio (non solo volontari, ma anche la cittadinanza, le istituzioni, le scuole, le imprese, l’amministrazione pubblica, gli enti culturali, i professionisti) per promuovere l’adozione, nel loro comune del Regolamento per l’amministrazione condivisa dei Beni Comuni, primo passaggio necessario per attivare i Patti di collaborazione, ovvero quel particolare tipo di accordi attraverso i quali uno o più cittadini attivi e un soggetto pubblico definiscono i termini della collaborazione per la cura di beni comuni materiali e immateriali. Ma andiamo con ordine:

Definiamo intanto che cosa è questo Regolamento!

Si tratta di uno strumento giuridico innovativo non soltanto in relazione ai contenuti che veicola, ma anche con riferimento ad aspetti di natura più propriamente giuridica. Tali Regolamenti, infatti, oltre a favorire forme di democrazia partecipativa, da affiancare a quelle più note e tradizionali di democrazia rappresentativa e di democrazia diretta, attuano i principi di autonomia regolamentare e, soprattutto, sussidiarietà orizzontale, presenti nella Costituzione (in particolare negli articoli 117, co. 6 e 118, co. 4), senza la necessaria (e usuale) intermediazione legislativa, garantendo, altresì, rapidità nell’iter di approvazione, adattabilità rispetto alle peculiarità territoriali e facilità nella eventuale fase di modificazione. Anche per queste ragioni, i Regolamenti per l’Amministrazione condivisa hanno trovato, a partire dalla prima sperimentazione “pilota” del Comune di Bologna, venuta alla luce il 22 febbraio del 2014, un rapido ed apprezzabile sviluppo su tutto il territorio nazionale. (Fonte Labsus.org)

Quanti Comuni lo hanno adottato?

Ad oggi, il Regolamento per l’Amministrazione condivisa è stato adottato da più di 250 Comuni. Negli anni, hanno provveduto ad adottare il proprio Regolamento anche 

  • le Unioni dei comuni
  • le Città metropolitane (per ora solo Milano)
  • le Regioni (nello specifico il Lazio)
  • nonché degli enti pubblici di natura economica

a dimostrazione di quanto questo strumento sia caratterizzato da un elevato grado di adattabilità, capace di disegnarsi concretamente a seconda dello specifico contesto nel quale interviene. (Fonte Labsus.org)

Il mio Comune ha approvato il Regolamento, quali i passaggi da fare per renderlo operativo? 

Sempre più spesso l’azione dei cittadini attivi e dei volontari stimola le amministrazioni comunali a deliberare il Regolamento per l’amministrazione condivisa dei beni comuni, questo passaggio prevede una delibera in giunta e la sottoscrizione di un primo elenco di beni dove potenzialmente si possono attivare i patti di collaborazione.

Tuttavia può succedere che nonostante la delibera di approvazione in giunta, non si possa passare operativamente con l’attivazione dei patti di collaborazione in quanto il Comune deve concludere l’iter formale che rende utilizzabile dalla cittadinanza questo importantissimo strumento di partecipazione alla vita cittadina.

Tre i passaggi che un’amministrazione comunale deve compiere per rendere operativa l’approvazione del Regolamento:

  1. Inviare comunicazione dell’approvazione del Regolamento, allegando la delibera, per essere inseriti nell’elenco dei Comuni d’Italia che si sono dotati di questo strumento ecco la mail info@labsus.net
  2. Nomina di un funzionario responsabile dell’amministrazione condivisa, riferimento per la cittadinanza per la stipula dei patti di collaborazione: una figura in grado di interloquire sia con i cittadini che con tutti gli uffici potenzialmente coinvolti in un patto (ufficio tecnico, verde pubblico, scuola…). Il funzionario nominato sarà riferimento sia per i patti di collaborazione “semplici” (come quelli che si attivano sui beni indicati nell’elenco deliberato dalla giunta) che per i patti complessi (ad esempio quelli su beni immobili o culturali non presenti nell’elenco, o che prevedono la presenza di più soggetti) il funzionario sente il parere previo della giunta, prima di firmarli. 
  3. Il terzo passo, sempre di competenza dell’amministrazione comunale, è quello di aprire, sul sito istituzionale del Comune che ha approvato il Regolamento, una pagina dedicata all’amministrazione condivisa, inserendo tutte le informazioni utili e i riferimento per chi volesse attivare un patto di collaborazione, di seguito alcuni esempi:

E adesso è tutto pronto per convocare l’Assemblea cittadina

Una volta che il regolamento è approvato e operativo,  solitamente si organizza una assemblea cittadina, convocata dal Comune e aperta a tutti i cittadini, singoli, gruppi formali, associazioni, scuole, parrocchie, ecc… potenzialmente interessati a proporre patti di collaborazione.

In questa occasione, solitamente, il comune presenta il regolamento, si dà la giusta visibilità a chi ne ha proposto l’attivazione, il referente per l’amministrazione condivisa illustra le modalità per attivare un patto (moduli, mail, …) e si iniziano a raccogliere le proposte di patto

Al CeSVoP, in tutta la Sicilia Occidentale un supporto costante garantito dai servizi dell’Animazione Territoriale

Il CeSVoP supporta e facilita tutti questi passaggi che portano all’approvazione e all’operatività del Regolamento e all’attivazione dei Patti di collaborazione, facilitando e coinvolgendo tutti gli attori della comunità: 

  • Associazioni di volontariato
  • Enti di terzo settore
  • Amministrazioni pubbliche
  • Cittadinanza attiva
  • Scuole
  • Istituzioni
  • Imprese locali

Un supporto quotidiano finalizzato a mettere i volontari nelle condizioni di diventare il vero motore sociale delle comunità, innescando processi di innovazione sociale in grado di coinvolgere tutte le espressioni dei territori: dalle scuole alle amministrazioni locali, dalle parrocchie ai gruppi informali di cittadini.

La campagna CeSVoP #UnaReteDiBeniComuni

Un movimento culturale finalizzato alla valorizzazione, tutela, salvaguardia dei beni comuni!

Volontariato, istituzioni, scuole, aziende locali, cittadinanza attiva INSIEME per RIPENSARE e TRASFORMARE il territorio della Sicilia occidentale. Tante reti territoriali supportate dal CeSVoP per la valorizzazione, la tutela e la co-gestione di beni comuni architettonici, naturalistici e culturali da restituire alla cittadinanza.

Il metodo di lavoro del CeSVoP nelle attività di Animazione Territoriale

I Servizi di Animazione Territoriale del CeSVoP, contribuiscono tutti i giorni a rafforzare questo processo culturale, facilitando la messa in rete di tutti gli attori territoriali:

  • favorendo scambi e confronti,
  • individuando obiettivi solidali condivisi
  • avviando strategie operative
  • ottimizzando le risorse e le competenze di ciascuno
  • potenziando l’efficacia degli interventi
  • facendo sistema

Il CeSVoP prosegue la sua azione di accompagnamento ai volontari per costruire una società nuova, radicata nella tradizione ma con lo sguardo proiettato verso un futuro dove i valori del dono, della cooperazione, della salvaguardia dell’ambiente e della cultura saranno protagonisti.


Per maggiori informazioni le responsabili territoriali del CeSVoP sono sempre a disposizione di volontari, organizzazioni di volontariato, enti di terzo settore, cittadini e amministrazioni comunali:

  • PAOLA CARACAPPA (terr. provinciale di AG) tf. 09251902486 – 3777085535 – territorio.agrigento@cesvop.org
  • ELIANA ORLANDO (terr. provinciale di CL) tf. 0933760111 – 3403386525 – territorio.caltanissetta@cesvop.org
  • MICHELA UZZO (terr. provinciale di PA) tf. 0917775594 – territorio.palermo@cesvop.org
  • ROSSELLA D’ANGELO (terr. provinciale di TP) tf. 092448699 – 3403569169- territorio.trapani@cesvop.org