• Uno degli impegni prioritari, rivolgendosi specialmente ai giovani, è la formazione di un’innovativa figura di volontario: il facilitatore territoriale, un community leader promotore di processi sociali positivi e con competenze di mediazione, di gestione dei conflitti territoriali e di attivazione di processi di partecipazione dal basso.
  • Speciale riguardo viene dato al consolidamento dell’identità e al potenziamento del ruolo del volontariato nel Terzo settore, con particolare attenzione alle OdV. In tal senso si punterà: al rafforzamento delle consulenze, dell’assistenza e accompagnamento e alla formazione; alla promozione del volontariato, affinché possa essere sempre più protagonista all’interno del Terzo settore e della società italiana.
  • Sul livello associativo e delle reti territoriali, le organizzazioni di volontariato – in rete con ETS, istituzioni e altre realtà sociali – sono supportate nel recupero e nella valorizzazione dei beni comuni materiali e immateriali, partendo dalla costruzione di «legami di comunità». Ciò in continuità con i patti di collaborazione avviati sin dal 2014 e potenziando il dialogo fra volontariato, enti di Terzo settore e realtà pubbliche e private per condividere obiettivi e condurre azioni sinergiche. Così da creare un sistema di welfare community adeguato e funzionale alle reali esigenze delle persone.