Il Garante dell’Infanzia e dell’Adolescenza del Comune di Palermo, Pasquale D’Andrea, presenta la relazione delle attività svolte nel 2021.
Un anno difficile, dove l’illusione di essersi lasciati alle spalle l’emergenza Covid è stata progressivamente disattesa dall’arrivo di nuove varianti e ulteriori misure di distanziamento.
A pagare il prezzo maggiore sono i ragazzi e le ragazze; studi Nazionali ed Internazionali sottolineano l’aumento di ansia e depressione proprio nei bambini e negli adolescenti.
Pasquale D’Andrea
L’impegno del Garante si intensifica proprio in questi momenti bui, richiamando costantemente l’impegno delle istituzioni e della comunità ad affrontare concretamente queste problematiche.
Tante le attività promosse dall’Ufficio del Garante nel 2021, nel pieno rispetto delle misure di distanziamento sociale, culminate, a Novembre, nell’ormai tradizionale appuntamento del mese dei diritti: un’occasione di confronto e partecipazione per operatori, insegnanti, ragazzi e ragazze, espressione autentica della Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, vista non come sommatoria dei diritti o dei doveri degli adulti nei confronti dei ragazzi e ragazze, ma come una proposta pedagogica di “Sviluppo umano”.
- Tanti i momenti dedicati all’ascolto dei ragazzi ragazze, in maniera diretta ed
indiretta - Svariate le proposte di miglioramento di alcuni servizi
- Tante le reti territoriali nate dai continui confronti e dibattiti in contrasto alla povertà educativa
- Spazio anche a momenti formativi rivolti a giovani facilitatori che a loro volta hanno coinvolto centinaia di altri giovani in percorsi partecipati
L’impegno del Garante nel 2021 si è focalizzato inoltre nel supporto all’assistenza psicologica offerta a centinaia di ragazze e ragazzi in particolare a quelli stranieri fuori famiglia, che oltre alla loro condizione di burnout, causata dal loro vissuto in luoghi di guerra o di povertà e dal difficile viaggio per arrivare da noi, hanno dovuto affrontare anche questo difficile momento del Covid 19.
Pasquale D’Andrea
I comitati educativi di circoscrizione possono sicuramente avere un ruolo rilevante in questo percorso, soprattutto per la capacità di ripensare i territori, con un piano di intenti ben preciso:
- individuare ed attrezzare luoghi dove le generazioni si possano incontrare e riattivare un dialogo e una socializzazione persa in questo periodo; creare aree ( anche artigianali ) per svolgere discipline sportive per educare le nuove generazioni allo sport e al rispetto del “Bene comune“.
- attivare un coordinamento costante tra tutte le risorse Istituzionali e non presenti nei territori non solo per progettare servizi in rete ed integrati tra loro ma anche per monitorare in maniera costante i risultati .
- rivedere i modelli organizzativi e i PTOF (Piano triennale offerta formativa) delle scuole inserendo nuove figure professionali che rispondono ai nuovi bisogni dei ragazzi e delle ragazze;
- rendere strutturale l’educazione formale attivando percorsi di educazione informale e non formale partendo con l’inserimento in maniera non effimera di attività “culturali e sportive”.
- rafforzare i servizi sanitari, incentivando la “Prevenzione” e le neuropsichiatrie infantile, attraverso un coordinamento delle risorse dell’ASP con le Aziende ospedaliere e l’Università.