Coraggio è una bella parola: rimanda al cuore, all’agire. Troppo spesso però questa parola l’abbiamo utilizzata per descrivere azioni eccezionali, vere e proprie imprese: se chiedi a un bambino “Chi è coraggioso?”, ti risponderà: “Un super eroe!”. Cioè, colui che compie azioni incredibili, estreme, certamente pericolose.

Ebbene, se c’è una cosa che questa situazione di crisi ci ha insegnato, è che la parola coraggio possiamo usarla anche per descrivere chi super eroe proprio non lo è!

Essere coraggiosi, oggi più che mai, vuol dire essere capaci di continuare, non fare qualcosa di nuovo e di straordinario.

Continuare a svolgere la propria professione, continuare a svolgere il proprio ruolo in famiglia, al lavoro, nella società: continuare ad essere se stessi.

E continuarenonostante: nonostante il pericolo, la paura, le distanze sociali, le limitazioni. Ce lo stanno insegnando in maniera eccelsa gli operatori sanitari, ma anche tutti coloro che continuano a svolgere il proprio lavoro, genitori ed educatori compresi!

E ce lo stanno dimostrando ancor di più i volontari: quella categoria di persone così insolite, capaci di rinunciare al tempo per sé, per regalarlo ad altri, senza chiedere nulla in cambio.

Oggi vi raccontiamo una piccola storia di volontariato e di coraggio…una storia scritta da due donne, che hanno scelto di continuare ad essere volontarie, nonostante tutto!

Il Gruppo di Volontariato Vincenziano della Parrocchia Gesù, Maria e Giuseppe di Palermo è una piccola associazione di volontariato che nel silenzio di ogni giorno, aiuta i più poveri della città, con distribuzione di alimenti, farmaci e vestiti, con aiuti per pagare le bollette o trovando piccoli lavoretti.

La chiusura della parrocchia imposta dall’emergenza sanitaria in atto, aveva bloccato tutte le attività: stop quindi alle distribuzioni dei pacchi alimentari, stop agli incontri, alle azioni di solidarietà, fatta eccezione per piccoli interventi che riuscivano a realizzare e per un servizio di supporto telefonico a distanza, avevano affidato i “propri” poveri  alle cure della Caritas diocesana.

Ma le donne della nostra storia, Giovanna ed Annì, volontarie di lungo corso, non si rassegnano a questa situazione: il magazzino degli alimenti è pieno, perchè il Banco Alimentare ha consegnato le derrate, ed i poveri stano sempre lì, in attesa di un aiuto! I volontari disponibili però sono pochi, nei locali della parrocchia bisogna mantenere le giuste distanze, i poveri non possono venire a prendere gli aiuti e le nostre donne non hanno a disposizione mezzi per fare le consegne a casa: come si fa?

Ecco allora la svolta: quella spinta “coraggiosa”che le spinge ad uscire fuori dai soliti schemi che la loro azione volontaria prevedeva e che fa partire una nuova catena di solidarietà.


Se non è possibile continuare ad essere volontari nel modo solito che conoscevamo, occorre trovare nuove soluzioni. E la soluzione è semplice, ma potente al tempo stesso: la rete!

Una rete solidale, piena di risorse, aperta e flessibile: è la rete cittadina dei gruppi di volontariato vincenziano, che permette alle nostre due donne di continuare a svolgere il proprio servizio di assistenza.

Abbiamo già parlato in questo sito dell’esperienza analoga che in questo momento stanno portando avanti i GVV Sacro Cuore e Santa Caterina Laboureè nella V Circoscrizione di Palermo.

Anche in questo caso, in poche ore, si riattiva la macchina del volontariato, alimentata dalla solita energia solidale, ma capace di percorrere strade nuove, pur nel rispetto delle regole dell’emergenza: la rete attiva un nuovo gruppo di persone ciascuna disponibile a mettere a servizio degli altri ciò che sa fare, ciò che può fare, ciò che ha.

Ecco allora che in poche ore, ciascuno trova il modo per fare la propria parte: chi prepara i pacchi spesa, chi va al supermercato per integrare le derrate, chi mette a disposizione la propria auto, chi contatta le famiglie degli assistiti.

Eccolo il coraggio di continuare, nonostante tutto attorno a sè cambi: non si sono fatte vincere dalle difficoltà, le nostre due donne, hanno saputo adeguare se stesse e la loro attività alla nuova situazione, hanno conosciuto la solidarietà di nuove persone e ci hanno insegnato che, anche se il mondo sta cambiando, la generosità, l’inventiva, il coraggio di “ogni uno” può vincere ogni paura.

Se anche tu vuoi farti contagiare dalla forza del volontariato, se anche tu vuoi fare qualcosa per chi in questo periodo si trova in difficoltà, grazie al CeSVoP puoi trovare l’organizzazione di volontariato più vicina a te e il giusto modo per poter dare una mano nel pieno rispetto delle regole.


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