Lo scorso 30 luglio 2020, nel giardino di agrumi della suggestiva Villa San Cataldo, alla presenza del Sindaco Tripoli e dell’Assessore Tornatore, degli operatori del CeSVoP, dei referenti di FLAG e Gal e degli Enti di Terzo Settore cittadini, si è svolto un incontro per concordare  le modalità di gestione del bene confiscato alla mafia ex Villa Castello.

Su questo bene, si ricorda, grazie ad un percorso di co-progettazione fra amministrazione comunale ed enti di terzo settore, è stato vinto un progetto a valere sui fondi strutturali (Azione 9.6.6.6) per la sua ristrutturazione ed arredo, finalizzati alla realizzazione di un centro aggregativo e service learning.

Lo scorso 4 marzo il Comune di Bagheria, nella persona dell’Assessore Emanuele Tornatore, aveva già convocato una riunione in cui era stato presentato il progetto ed erano stati ribaditi obiettivi e finalità della sua ristrutturazione. Poi, la pandemia aveva interrotto i lavori.

Questa lunga pausa non ha però spento l’interesse di cittadini e di amministrazione a collaborare per la restituzione di questo luogo alla cittadinanza, anzi… ancora di più oggi la crisi economica e sociale che si è aperta a causa dell’emergenza sanitaria, pone la necessità di sperimentare nuove e proficue forme di collaborazione fra tutte le parti sociali, per trovare soluzioni innovative e sostenibili che rifondino la qualità delle relazioni umane.

E’ in questa prospettiva che l’Assessore Emanuele Tornatore ha aperto l’incontro: l’Assessore ha ricordato il percorso che ha portato al progetto, ereditato dalla precedente Amministrazione, ed ha ribadito il forte interesse a rendere questo posto funzionale e soprattutto ad identificare in tempi congrui le modalità per la sua gestione, per non incappare nel ben noto meccanismo di abbandono di beni su cui si effettuano grandi investimenti.

Nella logica del Patto di Collaborazione, ha ricordato l’Assessore, si vuole identificare insieme a tutti i soggetti interessati (quindi, si ricorda, non solo il gruppo che aveva partecipato alla redazione del progetto iniziale) un modello di gestione che sappia coniugare gli interessi di tutti: il centro è vocato a diventare un luogo di aggregazione dove le associazioni possano svolgere le loro attività di solidarietà (laboratori, punti di ascolto, attività educative e formative) ma si presta bene a diventare un polo propulsivo per il territorio; la sua posizione strategica (è collocato sulla strada che porta al mare di Aspra), il progetto di ristrutturazione, la vasta area esterna, sono tutti elementi che esprimono un potenziale anche di sviluppo economico. Il ruolo del Comune, ricorda l’Assessore, sarà sempre quello di garanzia di trasversalità e di fruibilità del bene e delle attività da parte di tutti i soggetti interessati.

L’intervento di Marcella Silvestre, Responsabile dell’Area Progettazione del CeSVoP, ha ricordato la destinazione con cui, in fase progettuale, ciascuna sezione della villa è stata pensata: al piano seminterrato, un’aula multimediale attrezzata con 40 postazioni, uno spazio di co-working ed una sala dedicata a divenire sportello di ascolto; al piano rialzato, uno spazio polivalente ed una cucina; al primo piano, una foresteria con 6 posti letto ed un bagno in comune; nell’area esterna, uno spazio per attività agricole ed attività ludiche ed educative.

L’intera struttura è accessibile ai disabili grazie al posizionamento di un ascensore esterno.

La conclusione dei lavori di ristrutturazione è prevista fra pochi mesi, ciò che urge, adesso, è chiarire e condividere le modalità di gestione della stessa, perchè subito questo bene possa entrare in funzione. Come esempio di gestione di uno spazio polifunzionale, Marcella Silvestre presenta l’esperienza della Casa di San Salvario, una delle tante Case di Quartiere che da anni a Torino sperimentano, grazie ai patti di collaborazione, una proficua collaborazione fra pubblico e privato, gestendo spazi e attività rivolte alla popolazione: si tratta di esperienze dove trovano spazio non solo gli enti di terzo settore, ma anche realtà imprenditoriali.

Si apre quindi un bel confronto fra i presenti, tutti interessati a proseguire in questo percorso. Per questo l ‘Assessore propone a tutti di riavviare nella seconda settimana di settembre degli incontri fra amministrazione ed associazioni interessate per piccoli gruppi, così da iniziare a delineare la mappa di comunità che porterà alla definizione di un modello di gestione del bene: si ipotizza infatti la necessità di un gruppo di gestione.

Insomma, il percorso di co-progettazione non si ferma, anzi entra in una fase sempre più operativa e di dettaglio, mantenendo il protagonismo di tutti i soggetti coinvolti.