L’11 dicembre 2025, la presidente del CeSVoP, Giuditta Petrillo, ha inviato una lettera aperta al direttore del magazine “Vita” a seguito di un articolo su Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025 apparso il 6 dicembre 2025 sulle pagine del sito web vita.it. Di seguito il testo della lettera aperta e il link all’articolo.

Lettera aperta al Direttore di “Vita

Palermo, 11 dicembre 2025

Caro Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo pubblicato il 6 dicembre 2025 su vita.it (clicca qui) in occasione della cerimonia di chiusura di Palermo Capitale Italiana del Volontariato. Ringrazio la redazione per aver dato voce alle diverse anime di questo percorso, comprese quelle critiche.

Queste ultime hanno ragione quando evidenziano la carenza di una visione politica unitaria. Non posso che concordare: manca. E questa assenza ha reso il cammino “in salita”, come recita il titolo del vostro articolo.

Palermo Capitale del Volontariato ha dimostrato che dal basso si costruisce, che i territori sanno rispondere, che oltre 200 enti possono collaborare generando micro-trasformazioni reali nei quartieri. Tuttavia, questa energia diffusa necessita di una cornice politica più ampia, di una strategia condivisa, di una rappresentanza significativa che oggi in Sicilia non c’è o è troppo frammentata.

Pertanto, proprio a partire da quanto emerso in questo anno intenso, come presidente del CeSVoP e, soprattutto, come volontaria di lunga data, voglio lanciare una proposta concreta: aprire un ampio confronto fra tutte le componenti del volontariato e del Terzo settore siciliano per disegnare insieme una visione e una strategia politica comune. Un percorso in cui il Forum Terzo Settore Sicilia possa riacquistare un ruolo di rappresentanza davvero significativo e condiviso, con l’apporto attivo dei tre Centri di Servizio per il Volontariato dell’isola: il CeSVoP assieme a CSV Etneo e CeSV Messina che invito a unirsi a questa iniziativa.

Il prossimo 2026 segna anche i 25 anni di costituzione dei CSV in Sicilia: quale momento migliore per ripensare insieme il nostro futuro?

Propongo che questo percorso si articoli su tre assi prioritari:
1. Innovare i rapporti con la pubblica amministrazione locale, superando sia il rivendicazionismo sterile che il consociativismo opaco, per costruire relazioni mature, trasparenti e generative con politici e amministratori.
2. Potenziare i luoghi e i percorsi della co-progettazione, creando le condizioni previe attraverso formazione, sensibilizzazione e rafforzamento delle competenze sia dei funzionari pubblici che dei soggetti del Terzo settore.
3. Dare peso e voce politica alle nuove forme di volontariato, dentro percorsi partecipativi e ampiamente democratici, nella costituzione di rappresentanze unitarie del Terzo settore siciliano.

Il CeSVoP mette a disposizione il proprio supporto per l’intero percorso, che dovrà avere una tempistica e tappe ben precise, affinché si giunga in tempi adeguati alla visione politica e alle forme efficaci di sua espressione e attuazione. Ad esempio, ci si potrebbe convocare entro la prima metà di febbraio 2026 per un primo confronto e l’avvio del cammino.

Caro Direttore, la rivista Vita potrebbe seguire questo itinerario, documentandolo e accompagnandolo criticamente. Sarebbe tutto da raccontare: un’interessante sperimentazione di partecipazione dal basso, utile non solo alla Sicilia ma all’intero Paese.

Non vogliamo sprecare l’eredità di questo anno. La legacy più importante di Palermo Capitale del Volontariato non è solo la nascente Fondazione di Comunità, ma la consapevolezza che senza una visione politica condivisa, anche le migliori energie rischiano di disperdersi.

È tempo di costruirla insieme.

Con stima,
Giuditta Petrillo
Presidente CeSVoP – Centro di Servizi per il Volontariato di Palermo