Dopo la lettera del 19 gennaio 2025, diffusa dal Forum regionale del Terzo settore, oggi 21 gennaio è arrivata la risposta, indiretta, dell’assessorato regionale competente. La questione riguarda la cancellazione di circa 900 enti dal Runts in Sicilia.

Il Forum regionale aveva chiesto un incontro urgente al presidente Schifani e all’assessore Albano per rappresentare le rilevanti conseguenze dei decreti di cancellazione. L’assessorato sul sito della Regione Siciliana pubblica una nota in cui ricostruisce tutti i passaggi che hanno portato alla cancellazione (che riguarda 843 enti su 2.573 trasmigrati), evidenziando che 602 enti non hanno mai risposto alle sollecitazioni dello stesso assessorato. Il tutto fra avvisi, proroghe e solleciti. Fino all’atto finale dei decreti del 16 e 17 dicembre che hanno cancellato gli 843 organismi che non avevano regolarizzato la loro posizione. “Queste ultime associazioni – scrive l’assessorato – potranno presentare ricorso all’amministrazione per il ritiro in autotutela del provvedimento, ricorrendone i presupposti di legge, oppure fare ricorso giurisdizionale. Nei decreti di cancellazione sono state indicate le procedure da porre in essere”.

“Gli enti del terzo settore – dichiara l’assessore regionale alla famiglia, alle politiche sociali e al lavoro, Nuccia Albano – costituiscono un patrimonio indispensabile per la società, avendo la capacità di erogare servizi e, allo stesso tempo, di generare comunità attraverso la valorizzazione di spazi, luoghi e legami che avvicinano le persone tra loro”. E conclude: “La cancellazione dall’elenco è una conseguenza di statuti non adeguati, bilanci mancanti o non corrispondenti ai modelli ministeriali e, in ultimo, della mancata presentazione di documenti. La Regione ha oltre 9.000 enti presenti sul territorio e i controlli costituiscono azione di legalità e trasparenza per le associazioni che svolgono prestazioni per le fasce più deboli della popolazione e godono di agevolazioni fiscali. L’attività di controllo dello Stato e dell’amministrazione regionale è un elemento essenziale per non consentire forme di illegalità o di criminalità diffusa“.