E’ una realtà che salta subito agli occhi, ma adesso a dirlo numeri alla mano è anche l’Istat. Stando alle stime preliminari dell’Istituto, pubblicate lo scorso 4 marzo, la povertà assoluta in Italia torna a crescere e tocca il valore più elevato dal 2005. Ecco perché il cartello di associazioni che compongono l’Alleanza contro la povertà lancia un appello al governo e alle forze politiche e amministrative. Con un comunicato stampa chiede di frenare l’impoverimento, che si aggrava sempre di più con la crisi pandemica, potenziando il reddito di cittadinanza (RdC).

«Le stime preliminari del 2020 – scrive l’Alleanza – indicano valori dell’incidenza di povertà assoluta in crescita sia in termini familiari (da 6,4% del 2019 al 7,7%, +335mila), con oltre 2 milioni di famiglie, sia in termini di individui (dal 7,7% al 9,4%, oltre 1 milione in più) che si attestano a 5,6 milioni.

Alla luce di queste previsioni è ancora più urgente investire nelle politiche di contrasto alla povertà e potenziare il RdC per rispondere alla nuova emergenza».

Per i promotori dell’appello «tre i punti principali su cui concentrarsi:

  • tutelare “i gruppi più vulnerabili”, anche sulla scia di quanto
    raccomandato oggi dall’Ue tra gli obiettivi del piano di azione sul Pilastro europeo dei diritti sociali;
  • aumentare le risorse dedicate, sia incrementando il Fondo RdC per rispondere alla crescita delle domande di sostegno, sia rafforzando l’infrastruttura sociale dei territori per affrontare le conseguenze della pandemia con l’emersione di nuovi bisogni e l’insorgere di nuove forme di fragilità e vulnerabilità;
  • rafforzare il RdC con le otto proposte presentate al governo».

Nel dettaglio le 8 proposte di Alleanza contro la Povertà sono:

«1) Incrementare il sostegno economico per le famiglie in povertà con figli aumentando l’equità della misura, sostituendo l’attuale scala di equivalenza con quella dell’Isee ed eliminando il tetto per le famiglie numerose (o innalzandolo sensibilmente).

2) Ampliare la platea dei beneficiari includendo gli stranieri con la riduzione degli anni di residenza richiesti per l’accesso alla misura da 10 a 2, abrogando contestualmente la norma che prevede l’obbligo di presentazione di specifica certificazione.

3-4) Consentire maggiore accesso alla misura anche a una parte di coloro che sono caduti recentemente in condizioni di povertà e hanno usufruito del Rem attraverso un temporaneo innalzamento della soglia ISEE (da 9.360 a 15.000) e un allentamento dei requisiti aggiuntivi richiesti
sul patrimonio mobiliare e immobiliare.

5) Eliminare la sospensione di un mese nell’erogazione del RdC per coloro che hanno diritto al rinnovo.

6) Agevolare l’utilizzo dell’Isee corrente introducendo la possibilità di richiedere tale indicatore anche in presenza di sensibili perdite del patrimonio mobiliare e/o immobiliare.

7) Confermare la consistenza del Fondo Povertà e il rafforzamento degli interventi e dei servizi sociali, consentendo alle amministrazioni comunali di assumere personale dedicato in deroga ai vincoli attualmente previsti.

8) Reintrodurre l’analisi preliminare da parte del Segretariato Sociale per garantire adeguata valutazione multidimensionale dei bisogni dei nuclei coinvolti; con verifica da parte del MLPS e della Rete della Protezione e dell’Inclusione Sociale del rispetto dei Livelli Essenziali delle Prestazioni e adozione degli interventi necessari in caso di difficoltà o inadempienza delle amministrazioni locali».

Ph. by Marco Verch – flickr.com (CC BY 2.0)