Il festival “Questa è la mia terra e io la difendo” è in piena fase organizzativa! il 23 e il 24 agosto 2023, migliaia di persone si incontreranno a Campobello di Licata (AG) per partecipare al Festival per il Diritto a Restare, organizzato dall’associazione “Comu veni si cunta”. L’obiettivo dell’evento è mostrare ai giovani che esiste un’alternativa alla fuga e che è possibile generare valore nelle proprie terre.

Questa è la mia terra e io la difendo – Festival per il diritto a restare – Raccolta fondi

C’è già un programma!

Il festival inizierà il 23 agosto con tavole rotonde in cui 150 giovani, rappresentanti di diverse organizzazioni e associazioni, condivideranno le proprie esperienze sul territorio. L’obiettivo sarà proporre politiche che saranno presentate ai rappresentanti delle istituzioni del Ministero per il Sud, della Regione Sicilia e dei Comuni locali durante la mattina del 24 agosto. Nel pomeriggio del 24 agosto, tutti si raduneranno in piazza “XX Settembre”, dove si esibiranno artisti, musicisti, imprenditori, giornalisti, figure istituzionali e della società civile per valorizzare coloro che hanno scelto di restare o di tornare per investire nella propria comunità.

Tanti i contributi e i relatori

  • South Working
  • Giuseppe Lo Pilato – Kolymbethra
  • Rete Rifai
  • CeSVoP
  • Mala Fimmina
  • Annalisa Pompeo – GoSicily
  • Si Resti Arrinesci
  • Belfiore
  • Tornare In Sicilia
  • Sicilia Ride
  • Terra Dunci
  • Nun Si Parti
  • Avarello
  • Confcommercio Giovani
  • Avis Campobello di Licata
  • Bedda Mè
  • Azione Cattolica SGM Tomasi – Licata

Tanti artisti hanno aderito alla manifestazione!

  • Lello Analfino
  • Eugenio Cesaro
  • Tony Canto
  • Anna Castiglia
  • Avarello
  • Belfiore
  • Fatalia
  • Garpets 30K
  • Walenō

Il festival rappresenta solo la prima pietra del progetto che porterà alla creazione del “Centro Studi Giuseppe Gatì”, un istituto focalizzato sulla diffusione della cultura del “rimanere” attraverso la ricerca, la condivisione di storie meritevoli e la promozione di progetti innovativi.

La necessità di difendere il diritto a restare

Nel 2021, una persona ogni 5 minuti ha abbandonato il Sud Italia per trasferirsi al Centro-Nord. Dal 2012 al 2021, la sola Sicilia ha visto partire quasi 200.000 cittadini, e la provincia di Agrigento conta oltre un terzo della sua popolazione attuale come emigrati all’estero.


Tuttavia, l’emigrazione e il pendolarismo di lunga distanza sono un problema grave non solo per il Sud Italia. Nel decennio 2012-2021, circa 581.000 italiani si sono stabiliti all’estero, e quasi un milione di persone ha vissuto nel 2021 una media di 156 giorni all’estero o fuori dalla propria regione per studio o lavoro.

Raccogliere il messaggio di Giuseppe Gatì

Il festival è dedicato a Giuseppe Gatì, un giovane coraggioso che ha lottato per il diritto di rimanere nella sua terra. Attraverso il suo blog “La mia terra la difendo”, ha denunciato la cultura che favorisce la fuga e ha dato voce a coloro che vogliono rimanere e contribuire al loro territorio. Pur avendo perso tragicamente la vita in un incidente sul lavoro a soli 22 anni, il festival intende onorare il suo impegno e continuare la sua passione.

Il festival si svolgerà nella stessa piazza in cui si sono svolti i suoi funerali e rappresenterà un’occasione per celebrare la vita e l’impegno di Giuseppe, nonché per raccontare le storie di altri che, come lui, hanno lottato per la propria terra e scelto di rimanere.

La storia di Giuseppe ci insegna che anche un singolo individuo, con il suo coraggio e la sua passione, può fare la differenza. Non è mai troppo tardi per iniziare a cambiare le cose, a partire da noi stessi e dal nostro impegno per la comunità e il territorio. Ogni cambiamento parte da piccoli gesti compiuti da molti.

E’ ancora possibile sostenere l’iniziativa!

La partecipazione al festival è totalmente gratuita! le spese sono tante, è ancora aperta la raccolta di crownfunding per le risorse economiche necessarie alla realizzazione della manifestazione e la prima fase di startup del “Centro Studi Giuseppe Gatì”