A cosa serve il volontariato?“. Con questa domanda retorica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha aperto il suo intervento al Teatro Massimo, offrendo subito una risposta potente attraverso i numeri: quasi 5 milioni di persone, oltre il 9% della popolazione italiana, dedicano ogni anno 84 milioni di ore del proprio tempo “non a se stessi, ma agli altri, a chi ne ha bisogno“.

La cerimonia per intero

Ottocento persone hanno gremito questa mattina il teatro palermitano per la cerimonia di chiusura di Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025, un anno che ha trasformato la città in un laboratorio di cittadinanza attiva coinvolgendo oltre 200 realtà tra enti del Terzo settore, parrocchie, scuole e gruppi sociali.

“Un patrimonio impressionante basato sulla gratuità”

Il discorso del Presidente Mattarella ha tessuto insieme riflessioni profonde sul significato del volontariato nella società contemporanea, partendo proprio dai dati emersi nel corso dell’anno. Mattarella ha definito l’impegno volontario “un patrimonio impressionante basato sulla gratuità“, capace di generare valore economico, effetti moltiplicatori e consistenti risparmi per i conti pubblici.

I numeri di Palermo 2025 dimostrano questa forza concreta: 15.000 cittadini raggiunti, 80 iniziative realizzate, 800 volontari attivi come progettisti e organizzatori, tutte le 8 circoscrizioni della città coinvolte in 40 eventi territoriali. Non grandi eventi dall’alto, ma micro-iniziative dal basso“, ha spiegato la presidente del CeSVoP Giuditta Petrillo. “Non volontari come esecutori, ma come progettisti della trasformazione sociale“.

Dall’emergenza alla quotidianità: “Non solo pronto soccorso”

Il Presidente ha ricordato la storia del volontariato italiano, dagli “angeli del fango” di Firenze nel 1966 ai terremoti del Belice, del Friuli e dell’Irpinia, sottolineando come il volontariato sia stato “fattore di unità” e abbia contribuito a scelte fondamentali come la costituzione della Protezione Civile.

Ma il volontariato, ha precisato Mattarella, “non è soltanto una sorta di pronto soccorso nelle grandi emergenze. Accompagna e offre significato alla quotidianità delle persone“. Ed è proprio nella quotidianità che Palermo 2025 ha trovato la sua dimensione più autentica: dalla rigenerazione di 10 spazi fisici restituiti alla comunità – dal Parco Uditore salvato dalla speculazione edilizia al Giardino delle Parole allo Sperone, ex discarica trasformata in biblioteca sociale – fino ai percorsi di inclusione che hanno rovesciato il paradigma assistenzialista, trasformando le persone fragili da beneficiari a protagonisti attivi.

“Si dona uno e si riceve 1000”: le voci dei giovani

Tra i momenti più emozionanti della cerimonia, le testimonianze di due giovani volontarie. Chiara Runfolo, 17 anni, nominata Alfiere della Repubblica proprio da Mattarella, lavora con i bambini nel suo quartiere di periferia: “Con loro cresco e sento di riuscire a cambiare in meglio non solo me stessa, ma anche il quartiere e questa città in cui vivo“.

Matilda Guagliardito ha descritto il volontariato come “la prima goccia di inchiostro a cadere su quell’insopportabile pagina bianca” della vita, raccontando come abbia coordinato dalla A alla Z la tappa del Volontariato Tour nell’ottava circoscrizione, guidando studenti, volontari e artisti in una passeggiata drammatizzata alla scoperta delle azioni di rigenerazione urbana.

Si dona uno e si riceve 1000“, ha ripreso il Presidente Mattarella citando una frase ascoltata nel video che riassumeva l’anno della Capitale. “Ed è davvero così“. Una reciprocità confermata dai 1.500 giovani coinvolti complessivamente nel progetto, di cui 1.000 studenti di 12 istituti scolastici in attività di cittadinanza attiva.

“Patrioti che curano le ferite della società”

Il Presidente ha definito i volontari “veri e propri patrioti che sanno come solidarietà e fraternità giovino anche a chi sviluppa questa dimensione di impegno“, evidenziando come il volontariato si qualifichi “come forza sociale, culturale, educativa e formativa” nell’attuazione dei principi costituzionali di partecipazione e solidarietà.

Una visione condivisa dalle altre istituzioni presenti. “Il volontariato è pilastro della democrazia e della convivenza civile, antidoto alla rassegnazione“, ha dichiarato il sindaco Roberto Lagalla, il presidente della Regione Renato Schifani ha definito il volontariato “la quarta gamba del Paese, senza la quale non ce l’avremmo fatta“, mentre Chiara Tommasini, presidente di CSVnet, ha sottolineato come il volontariato sia “una delle infrastrutture sociali più preziose del nostro Paese“.

L’antidoto contro “le tossine dell’individualismo”

In un passaggio particolarmente intenso, Mattarella ha descritto il volontariato come “un antidoto prodigioso” contro le “tossine” messe in circolo da “indifferenze che non condannano la sopraffazione, la violenza, l’illegalità“. Il volontariato, ha affermato, “non accetta che l’antropologia che prevalga sia l’entropia dell’individualismo“.

Una sfida che Palermo ha raccolto attraverso iniziative concrete: dai beni confiscati alla mafia trasformati in luoghi di aggregazione (Giardino di Borgo Molara, Giardino del Benessere) al “Volontariato Tour” che ha visto persone senza dimora diventare “guide narranti” della città, dalla “Cucina 100 Passi” dove giovani con disabilità sono protagonisti di ristorazione con prodotti da terreni confiscati, fino ai 25 eventi di inclusione sociale che hanno coinvolto 3.000 cittadini.

“Saremo con quelli che faranno”

Per concludere, il Presidente ha citato Sergio Paronetto, uno dei promotori del Codice di Camaldoli: “Vogliamo essere annoverati fra quelli che verranno discussi e giudicati perché faranno, non fra quelli che giudicheranno e discuteranno“. “Non potrebbe esserci definizione migliore, più calzante per il volontariato“, ha affermato Mattarella, augurando che “questa aspirazione diventasse sempre più contagiosa“.

Un’aspirazione che ora passa a Modena, designata Capitale Italiana del Volontariato per il 2026, in un anno che le Nazioni Unite hanno dedicato ai volontari per lo sviluppo sostenibile. “È significativo il passaggio da una città del sud a una del nord“, ha commentato il sindaco di Modena Massimo Mezzetti, “perché il volontariato unisce l’Italia ed è un valore inestimabile per tutte le nostre comunità“.

Prima di lasciare il Teatro Massimo, tra gli applausi e le note finali del coro di voci bianche diretto dal maestro Salvatore Punturo, Matilda e Chiara hanno consegnato al Presidente una targa con il logo “WeCare Palermo”, uno dei tanti eventi organizzati in questo anno speciale, con un richiamo alle parole di don Milani per simboleggiare l’impegno concreto delle nuove generazioni.

Grazie per l’impegno che mettete in campo. Grazie per quanto fate ogni giorno“, ha concluso Mattarella. Parole semplici, ma che racchiudono il senso profondo di un anno straordinario e di un’eredità destinata a durare ben oltre il 2025.


L’iniziativa Palermo Capitale Italiana del Volontariato 2025 è stata promossa da CeSVoP, Comune di Palermo, Caritas Palermo e Forum Terzo Settore Sicilia, con la collaborazione di ONC, OTC Sicilia, Regione Siciliana, CSV Etneo, CeSV Messina e Fondazione Sicilia. Il progetto nazionale è di CSVnet, in partenariato con Forum Nazionale del Terzo Settore e Caritas Italiana, con il supporto di ANCI.

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