Volontaria, senza se e senza ma. Fino all’ultimo. Questa è Ramona Guzzetta, 43 anni, scomparsa il 26 gennaio scorso per un aneurisma cerebrale. Volontaria della Misericordia di Valledolmo (PA), ha voluto essere gratuita e solidale anche nella morte: ha donato 11 organi, fra cui l’utero.

Fattiva, senza inutili fronzoli, nello stile tipico del volontariato di protezione civile, è uno straordinario esempio di generosità e disponibilità. In tantissimi su facebook la ricordano, dal Dipartimento regionale della protezione civile siciliana agli amici, ai suoi concittadini. Fra tutti, ecco il bellissimo ritratto che ne fa Sofia Muscato.

«È morta una ragazza dal carattere risoluto e determinato; una di quelle ragazze che aveva fatto del volontariato la sua ragione di vita.
Ramona, di anni, ne aveva tre in più di me ed era una presenza che non faceva parte della mia quotidianità ma che c’era ed era bello sapere che ci fosse.
Questa sensazione la può comprendere, a pieno, solo chi vive in un paese.
Perché in un paese, anche se tutti non siamo amici di tutti, comunque, siamo tutti amici e la vita di Ramona, la mia esistenza e quella di altri valledolmesi, inevitabilmente, negli anni, si è intrecciata come radici di alberi.
In un paese è difficile che anche la storia più lontana, in qualche modo, non ti venga a cercare e non connetta il suo cammino col tuo.
E io e Ramona eravamo così.
Ci intersecavamo, ci sfioravamo, ci osservavamo a distanza ravvicinata ma sempre con immensa stima.
Ramona faceva parte della Misericordia e della Protezione Civile e il volontariato, la donazione, la fattiva capacità di aiutare gli altri erano la sua missione quotidiana.
Non c’era occasione pubblica in cui lei e la sua divisa non spiccassero sulle strade grigie del paese.
Ho pensato che i colori sgargianti degli abiti di chi si dona, siano un inno alla gratuità dell’amore.
Un modo per ricordare che se il dolore è fango, il volontariato è sole.
E alle feste di piazza, durante le sagre, alla Fiera dell’agricoltura, durante circostanze di ordine pubblico ma anche di dolore privato, Ramona c’era e portava raggi luminosi dentro la nebbia: con le sue tute colorate; con la sua risata piena di vivide sfumature. Lei c’era.
Non era di molte parole, penso che quelle le riservasse con precisione certosina solo a coloro che amava, ma era fattiva, pratica, nobile nei suoi gesti concreti, senza fronzoli o orpelli.
Ramona aveva il cuore morbido e la corazza dura.
Era una ragazza capace di sollevare un’ambulanza con un crick; di offrire un piatto di pasta ai viandanti; di farsi scudo e capanna.
Valledolmo ha proclamato il lutto cittadino e mi è sembrato il modo più giusto per onorare la memoria di una donna che, in silenzio e senza fuochi d’artificio, ha vissuto la concretezza del bene.
Ho pure saputo che ha donato 11 organi.
Non mi sono stupita.
La carità più grande si fa senza clamore e fuori da un display.
Mi sono commossa però, perché questa piccola donna, grande nell’animo e con due mani capaci di abbracciare la terra, ha dimostrato, fino alla fine, di essere cuore vibrante per il mondo.
Ieri notte, prima del funerale di stamattina (28 gennaio 2022), mi è apparsa in sogno.
Era felice. Serena. Mi diceva qualcosa a proposito di una donna incinta.
Stamattina, sono venuta a sapere che, tra gli organi che ha donato, c’era anche l’utero.
Un trapianto rarissimo e difficile.
Non potevo saperlo, quando l’ho sognata.
Ramona Guzzetta anima bella, adornata di fattivo e compiuto amore, grazie per il modo in cui le tue mani si sono prese cura di noi;
grazie per i tuoi passi operosi e per i voli del tuo cuore.
Grazie per esserti trasformata in speranza per 11 persone a te sconosciute e disseminate su tutta la Nazione.
Grazie per aver toccato, in silenzio, tutte le radici che hanno abbracciato le tue.
Te ne sei andata come hai vissuto: senza schiamazzi e donando tutto ciò che potevi.
Non lo so se la donna incinta del sogno esiste davvero ma se esiste, spero che abbia una bimba e possa darle il tuo nome.
Che il cielo ti sia grande, Ramona.
Qui tutti ti dobbiamo qualcosa.
Io, per prima, la consapevolezza che siamo tutto l’amore che diamo e “poco prima dello schianto, un sorriso dentro al pianto”…».

Grazie, Ramona. Grazie di tutto!