Una mascherina. No, anzi due, tre… duemila. Cresce così la semplice, ma straordinaria esperienza di volontariato vissuta dall’AGe – Associazione Italiana Genitori “G. Pitrè” di Palermo. Silvana Pampillonia, come direbbe lei stessa, ce la racconta in due parole
«La situazione si è presentata subito grave, il Coronavirus ha dichiarato fin dall’inizio la sua violenza e la sua determinazione a stravolgere i rapporti interpersonali, la paura del contagio ha annullato i rapporti sociali.
La domanda spontanea è stata “Noi, cosa possiamo fare?”. Dopo un’analisi veloce delle risorse in nostro possesso, abbiamo concluso che l’unico supporto potevamo darlo cucendo mascherine da distribuire gratuitamente, considerato che era impossibile trovarne in commercio.
Il Laboratorio di Cucito Creativo, attivo da quattro anni nella Parrocchia Maria SS. del Rosario a Villaciambra (PA), si è rivelato prezioso perché, dopo un giro di telefonate a chi già da tempo collabora, la rete di persone disponibili a offrire il proprio contributo si è allargata sempre di più. Con il passaparola si sono attivate nuove relazioni, in cui ciascuno ha partecipato mettendo a disposizione la propria disponibilità per la realizzazione delle mascherine.
L’assessore alle Politiche sociali di Monreale ha attivato la Protezione Civile per il ritiro del materiale necessario, giacché era da prelevare a Palermo, un comune diverso in cui, per le disposizioni vigenti, noi non potevamo andare.
Il CeSVoP, considerata la situazione di emergenza, ha proposto un supporto straordinario per gli enti del Terzo settore impegnati nell’assistenza ai bisognosi vittime della crisi da Covid-19. Per fortuna l’AGe “G. Pitrè” ha ottenuto il finanziamento richiesto;
Mons. Michele Pennisi, arcivescovo di Monreale, generosamente si è reso disponibile a offrire un contributo, ma non è stato necessario usufruirne perché l’intervento del CeSVoP ha coperto le spese da affrontare.
Sono stati acquistati materiali per il taglio, la realizzazione e la distribuzione di 2.000 mascherine.
Attualmente le mascherine sono state donate nei territori di Monreale, Palermo e Corleone, a guardie penitenziarie e a soggetti con un lavoro a forte rischio di contagio.
Sono state coinvolte volontarie di diversa età, 12/67 anni, e volontari reclutati tra i mariti che si sono impegnati nel taglio delle mascherine.
Non abbiamo la pretesa di avere effettuato un lavoro perfetto, la fatica e l’impegno sono notevoli, ma vengono ripagati abbondantemente dai sorrisi di ringraziamento di chi riceve le mascherine».
Silvana Pampillonia – AGe Pitrè