Nonostante l’emergenza, il volontariato della Sicilia occidentale non ha smesso di progettare e di mettere in cantiere azioni di intervento.

Il CeSVoP, infatti, grazie alla piattaforma webinar di CSVnet, ha svolto molti incontri online. Fra i tanti, alcuni sono stati dedicati ai vari bandi che man mano sono stati pubblicati in questo periodo.

In uno, nello specifico, è stato presentato il bando “Cambio Rotta”, promosso dall’impresa sociale Con i Bambini, che prevede percorsi di contrasto alla devianza minorile. E’ stata l’occasione per il CeSVoP di avviare, in remoto, la nascita di piattaforme di confronto e di scambi di idee tra: volontari degli enti di Terzo settore, amministratori locali, parrocchie e altre realtà del territorio che a vario titolo si occupano di povertà educativa. Sono nati, così, dei percorsi di coprogettazione che hanno coinvolto oltre 50 enti della Sicilia occidentale e sono sfociati nella creazione di 5 reti territoriali.

Una fra le province di Palermo e Trapani, con 6 comuni e 16 enti di varia natura. Un’altra fra le province di Agrigento e Caltanissetta, coinvolgendo 6 comuni e 14 enti. Poi, nel comprensorio Gela, Licata, Butera e Mazzarino con 10 enti. Le ultime due reti composte in tutto da 15 enti nella città di Palermo.

Per parlare di questa esperienza promossa dalle aree progettazione e animazione territoriale del CeSVoP abbiamo chiesto di intervenire ad alcuni dei protagonisti.

Luciana D’Auria, presidente APS Kaos di Ravanusa, capofila del progetto LAB.I.RI.nto

«Abbiamo da poco terminato la nostra esperienza di progettazione rispondendo al bando “Cambio rotta” dell’impresa sociale Con i bambini, in maniera differente rispetto al passato. Lo status di emergenza sanitaria ha influenzato il nostro modo di operare costringendoci a ricorrere a nuovi setting operativi per raggiungere obiettivi concreti e condivisi con la rete di associazioni, cooperative e istituzioni che a vario titolo sono state coinvolte nel nostro progetto. Un ruolo decisivo che ha facilitato lo scambio di esperienze fra i partner lo ha assunto il CeSVoP, gli operatori impegnati hanno sviluppato un azione di raccordo territoriale, sincronismi e sinergie tra gli attori coinvolti a diverso titolo. Ciò a contributo nel nostro lavoro ordinario ad estendere la rete di collaborazioni con nuovi soggetti potenziali disponibili a porsi come poli di aiuto per gli interventi con i minori afferenti al circuito penale ospiti della nostra comunità educativa “Ultreia”. Il lavoro di rete svolto ha contribuito a programmare sinergicamente le azioni progettuali per fare del lavoro sociale una produzione di cambiamento. Una funzione determinante lo hanno avuto i social network con le relative applicazioni di incontri e le varie piattaforme digitali che hanno facilitato lo scambio di informazioni, pensieri ed opinioni in tutte le fasi di costruzione del progetto. Sembrava una sfida difficile mettere insieme una serie di attori sociali oltrepassando i contatti sociali, le webinar hanno rappresentato un ulteriore segnale positivo del terzo settore che, nell’emergenza, è stato in grado di riorganizzarsi per progettare insieme».

Vincenza Di Giovanni, psicologa e referente della coop sociale “La Fenice” di Custonaci, capofila del progetto Officina dei Talenti, 

«In questo periodo di emergenza epidemiologica, ci siamo sperimentati nella progettazione a distanza. Coordinare una rete così ampia, formata da enti del pubblico e del privato sociale, non è stato semplice ma siamo riusciti, grazie all’aiuto di piattaforme di videoconferenza e videoscrittura, a creare delle bellissime collaborazioni. La connessioni create tra partner progettuali hanno permesso di conoscerci, di entrare in relazione e di poter pensare a una progettazione futura. Ringraziamo il CeSVoP per essere stato la forza motrice e il collante durante tutto questo periodo! Alla prossima!».

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