Per festeggiare il decimo anniversario dell’AFAP, grande festa il 5 marzo 2023 a Villa De Rosa a Villagrazia di Carini

Era il 5 marzo del 2013, quando alcuni genitori affidatari si riunirono per organizzarsi e avere un ente che li rappresentasse. Nasce così l’AFAP, Associazione Famiglie Affidatarie Palermo.

Perché unirsi in un’associazione? Perché quei genitori, dopo aver aperto i propri cuori e le proprie case a dei bambini che grazie a ciò stavano rinascendo, pensavano alle migliaia di minori che rimanevano ancora nelle comunità. Occorreva darsi da fare per diffondere l’affido, per promuovere questa generosa forma di genitorialità pochissimo conosciuta.

Ma cos’è l’affido ed in cosa si differenzia dall’adozione?

L’affidamento familiare è l’accoglienza temporanea nella propria vita e nella propria casa di un bambino o di un ragazzo allontanato dalla sua famiglia d’origine per problemi che non sono mai d’ordine esclusivamente economico, bensì problematiche ben più gravi che potrebbero arrecare pregiudizio alla salute o alla vita stessa del minore.

Questo tipo di accoglienza può essere aperta non solo alle coppie sposate (come avviene nell’adozione), ma anche ai single e alle coppie di fatto.

Nel momento in cui si rende necessario l’allontanamento, i minori vengono accolti nelle comunità, le quali in ogni caso non riescono a dare quel calore e quell’affetto che solo una famiglia può dare e a cui ogni bambino ha diritto, cosa che invece si ottiene attraverso l’affidamento familiare.

L’affidamento è dunque un aiuto rivolto a un minore al quale viene data la possibilità di crescere in un ambiente familiare adeguato, mentre i suoi genitori sono in difficoltà, rispettando la sua storia individuale e familiare: l’affido è quindi non solo un aiuto al bambino che viene accolto, ma anche un aiuto alla famiglia di origine nel tempo che le è necessario per affrontare e, per quanto possibile, risolvere i propri problemi, appoggiata e sostenuta dai servizi sociali comunali.

Il ruolo dell’AFAP, nel concreto

Essa ha l’obiettivo di far conoscere l’affido e di trovare risorse da inviare ai servizi competenti per la formazione. Pertanto, organizza incontri informativi on-line denominati salotti informativi dove si raccontano le esperienze delle famiglie affidatarie e dove viene portata anche la voce dei ragazzi che sono stati in affido quando erano minorenni. Non solo, nei salotti trova spazio anche la testimonianza delle mamme biologiche. Oltre a ciò, si ascoltano le domande che normalmente si pongono gli aspiranti affidatari, cercando di rispondere e di chiarire ogni dubbio. In sostanza, l’AFAP vuole aiutare a superare tutte le incertezze iniziali, spiegando che dietro tanta burocrazia ed attesa esiste la bellezza della trasformazione di bambini che possono riuscire a fare pace con il mondo degli adulti e a diventare a loro volta adulti capaci di relazioni sane.

L’AFAP non tralascia la comunicazione pubblica. Essa, infatti, promuove l’affido con cartellonistica pubblicitaria, interventi nelle chiese, nei teatri, negli incontri di ogni tipo. Insomma, ogni occasione è buona per parlare di affido, e tutto questo all’insegna del volontariato., cioè gratuitamente.

Questo semplicemente perché l’AFAP è fatta da genitori affidatari che credono davvero che l’affido cambia la vita, dei minori e degli adulti coinvolti. I suoi effetti si vedono immediatamente nei bambini che vengono accolti in famiglia e, a lunga scadenza, anche nella società. Grazie all’esperienza dell’affido, quei ragazzi avranno modelli familiari diversi a cui ispirarsi, interrompendo il replicare, di generazione in generazione, di relazioni familiari difficili e dannose.

Cosa si può fare di più?

Parlare di affido e favorirne la diffusione, contrastando tutti i pregiudizi che vi sono in giro. La non corretta informazione sull’affido, purtroppo, danneggia in primo luogo quei bambini/ragazzi che, senza un’alternativa, sono costretti a rimanere nelle comunità.

Il decennale AFAP

In 10 anni l’AFAP è cresciuta tanto: conta più di 100 soci che si riuniranno per celebrare questo importante anniversario, domenica 5 marzo a Villa de Rosa (via Piraineto, 70, Villagrazia di Carini) ore 18,30. Sarà un momento di convivialità e festa in cui le famiglie affidatarie, insieme ai minori che hanno accolto, saranno una sola grande famiglia.