Dopo il successo dello scorso anno con “Fili che uniscono” – l’incontro interprovinciale che ha riunito le sartorie sociali della Sicilia Occidentale in una intensa giornata di solidarietà e condivisione – il progetto di rete tra le associazioni del territorio si arricchisce di un nuovo capitolo.

Il 16 novembre 2025, Sciacca aprirà le sue porte a un’iniziativa che intreccia travolontariato e valorizzazione del patrimonio architettonico, confermando la vocazione solidale e culturale della città termale.

Un itinerario tra solidarietà e bellezza

L’iniziativa, promossa dall’Associazione Gela Famiglia in collaborazione con AVULSS Sciacca, ADRA Italia, l’associazione “Cuciamo Legami”, Sciacca Experience, con il supporto del CeSVoP propone una giornata intensa che parte alle 7.00 da Gela per culminare in un tour pomeridiano nel centro storico di Sciacca.

La mattinata sarà dedicata alla conoscenza delle realtà del terzo settore locale. Dopo l’arrivo a Sciacca in via Agatocle, vicino al Teatro Samonà, i partecipanti visiteranno l’Armadio solidale gestito dalle volontarie dell’AVULSS Sciacca OdV, proseguiranno alla Casa del Volontariato nei locali della Sartoria sociale “Cuciamo Legami” – dove si perpetua quello spirito di inclusione e recupero delle competenze sartoriali già celebrato con “Fili che uniscono” – e concluderanno il percorso solidale al laboratorio di uncinetto di Sciacca Experience APS.

La cultura come ponte

Dopo la pausa pranzo, l’evento assumerà una dimensione storico-culturale con una visita guidata straordinaria. Alle 15.00, accompagnati dall’architetto Pippo Cattano – Ispettore onorario dei beni architettonici di Sciacca nominato dalla Regione Siciliana – i partecipanti esploreranno le bellezze storiche e architettoniche della città. Il percorso toccherà il Santuario di San Calogero, edificio religioso del 1530 arroccato sul monte San Calogero, testimonianza preziosa del patrimonio artistico e spirituale del territorio.

Se “Fili che uniscono” aveva messo al centro il valore delle sartorie sociali come strumento di inclusione, recupero di competenze e lotta allo spreco, questa nuova iniziativa amplia lo sguardo sull’intero ecosistema del volontariato locale.

Esperienze che vogliono dare risposte concrete ai bisogni del territorio, luoghi dove il fare diventa veicolo di relazione, dignità e riscatto sociale.

L’integrazione tra la dimensione solidale e quella culturale non è casuale: mostra come il volontariato possa essere chiave di lettura privilegiata per riscoprire e valorizzare il territorio, creando ponti tra persone, associazioni e comunità.