Il confronto, la partecipazione e le sinergie tra più forze sociali sono alla base di ogni processo democratico che porti a scelte importanti e significative per il Paese. A partire da questo pensiero prosegue GenerAzioni, il rinnovato corso di formazione sociopolitica dell’Istituto Pedro Arrupe con il secondo laboratorio esperienziale sulla leadership in programma sabato 27 gennaio 2024, dalle 9 alle 13, nella sede di via Franz Lehar, 6.

Dopo una introduzione di p. Gianni Notari guiderà il laboratorio Stefano Zordan: laureato in Etica e Politica all’Università di Harvard è stato assistente di corso a Ronald Heifetz e Marty Linksy, fondatori dell’approccio della leadership adattiva. Nel 2020 ha fondato a Ivrea, nell’iconica biblioteca Olivetti, l’Adriano Olivetti Leadership Institute (OLI), primo centro italiano di studio e pratica sulla leadership.

In particolare, si approfondirà l’approccio della leadership adattiva, sviluppato all’Università di Harvard, che offre nuovi strumenti e modelli di azione per gestire il cambiamento e immaginare concreti interventi trasformativi della società. Dalla leadership in campo educativo alla leadership politica, passando per quella imprenditoriale e sociale: sono tutti ambiti in cui si sente viva l’esigenza di accettare la sfida per trovare le strade per un reale rinnovamento del territorio. Comunità, organizzazioni e società, necessitano, infatti, di persone che, indipendentemente dal loro ruolo, si impegnino nell’esercizio di una leadership che parta tutta dal basso. Quali sono, dunque, le sfide più urgenti che chi svolge compiti di leadership deve oggi saper raccogliere? In tempi come quelli che stiamo vivendo, l’abilità più importante da sviluppare risulta essere proprio l’adattamento a realtà sempre nuove.

La partecipazione al laboratorio è gratuita e aperta a tutti e tutte.

“Certamente è un incontro che va in netta controtendenza rispetto alla situazione attuale – afferma p. Gianni Notari, direttore dell’Istituto -. Chi ha responsabilità di governo oggi deve passare da una logica autoreferenziale ad una logica di partecipazione democratica dei processi decisionali. Pertanto, desideriamo una democrazia partecipativa che sia reale e non solo formale. Il governo di una città non è un fatto privato di pochi ma deve ritornare ad essere frutto di responsabilità e scelte condivise con tutti coloro che vivono nel territorio. Le persone hanno bisogno di essere ascoltate senza subire decisioni imposte dall’alto. Una leadership dovrebbe favorire ascolto e dialogo aperto con i cittadini raccogliendo domande e bisogni delle persone. Purtroppo, c’è ancora da lavorare tanto perchè è molto difficile, a tutti i livelli, scardinare il sistema attuale. Il cittadino deve avere il coraggio di manifestare il suo disagio, mettendosi insieme ad altri, per interfacciarsi con le istituzioni. La sfida resta quella di comprendere che un’altra narrazione è possibile se vogliamo contribuire ad un cambiamento reale della società”.

Il gruppo di partecipanti al percorso di GenerAzioni ha stilato in chiave partecipativa un appello-proposta per tornare ad occuparci di politica e generare insieme il cambiamento.

Fonte: comunicato stampa di Serena Termini.