Venerdì 8 marzo alle 16, in via Sampolo 20 a Palermo, verrà dedicata una targa alla memoria di Emanuela Sansone, in presenza del sindaco del capoluogo Roberto Lagalla e di rappresentanti delle associazioni (Centro Impastato – No mafia Memorial, UdiPalermo, Museo Sociale Danisinni) che da oltre un anno hanno lanciato il progetto “Per ricordare Emanuela Sansone”, volto a far conoscere un esempio importante di ribellione alla mafia che finora non ha ricevuto adeguato riconoscimento e valorizzazione.
ll 27 dicembre del 1896 in via Sampolo 20, a Palermo, un attentato di mafia feriva gravemente Giuseppa Di Sano e uccideva la figlia Emanuela Sansone, ancora neanche diciottenne.
Si tratta di un episodio di particolare importanza, sia perché dimostra l’inconsistenza dello stereotipo in base al quale la mafia di una volta non uccideva donne e bambini, sia per lo sviluppo della vicenda che vide la madre denunciare gli assassini ed ottenere giustizia, nonostante le pesanti minacce ricevute. Testimonia inoltre che, anche in tempi più difficili, in Sicilia ci sono state donne che, pur prive di diritti, non si sono arrese e non hanno piegato il capo di fronte ad una ingiustizia e ai soprusi della mafia.
A questa prima tappa del progetto – che ha come partner Centro Impastato – No mafia Memorial, UdiPalermo, Museo Sociale Danisinni, Addiopizzo, Addiopizzo Travel, Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato, Accademia di Belle Arti di Palermo e CeSVoP – si aggiunge la pubblicazione di un volumetto in cui si ricostruiscono le vicende storiche e giudiziarie e la realizzazione di un’opera d’arte pubblica da collocare permanentemente nell’area verde presso piazza Giachery e via Sampolo e da intitolare ad Emanuela Sansone.